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default ‹difòolt› s. ingl. [dal fr. défaut «difetto».

Significati dall'Inglese: impostazione predefinita, mancanza di alternative, difetto, inadempienza, inosservanza, insolvenza, bancarotta, fallimento, predefinito.

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Associazione Culturale

Default

default dal 2017 è unione di linguaggi e ricerche di artisti provenienti da diverse città, regioni e continenti, che operano e hanno come base Venezia.

​default è laboratorio aperto, utilizza codici non-predefiniti con l’obiettivo di auto-prodursi. È punto di aggregazione e di scambio radicale.

default è una piattaforma che serva di base o di appoggio anche per manovre di spostamento, una base programmatica di un’azione, con tecnologie e dei sistemi di gestione. Ruota attorno alle dinamiche di esperienze personali e collettive di carattere sociale e culturale, con un pizzico di nichilismo artistico e un’attenzione anarchica. default è situazioni ed esperienze, happening, performance, radio, talk, installazioni e azioni urbane con l’obiettivo di alterare istituzioni, strutture e luoghi.

Valorizzando le legature tra diversi linguaggi, come l’appartenenza musicale e la produzione artistica, in quanto fondamentale sia una forma di musica alleata ad un atteggiamento non-conforme, scorretto che si confronta con la realtà.

Il progetto sente un grande legame con l’estetica dell’errore e lo utilizza come elemento per il futuro dell'arte post-capitalista.

default è basato sull’idea che l’arte non sia più riconosciuta come oggetto, ma è un insieme di discorsi, tesi, teorie e strategie. Portando avanti il discorso del D.I.Y.,  per affrontare la produzione culturale, al di fuori dal solito flusso di distribuzione. Tracciando una linea di demarcazione tra coloro che credono abbia ancora senso continuare a fare divisioni e coloro che invece credono ci sia un sentimento comune che attraversa tutte le forme di produzione.

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